Alto Adige

Quando si parla di Alto Adige, ci si riferisce all’odierna provincia di Bolzano. La prima tribù ad aver abitato la zona furono i Reti, seguirono i Romani nel 15 a.c. Con la caduta dell’impero romano d’Occidente fu colonizzata dai popoli germanici e successivamente entrò a far parte dell’impero carolingio. Nel XIII secoli divenne contea sotto i conti Albertini e nel 1363 entrò a far parte del regno degli Asburgo. Nel 1919 i territori del sud del Brennero furono separati dal Tirolo Austriaco e assegnati all’Italia. Dopo l’armistizio entrò a far parte della Germania nazista di Hitler.  Nel dopoguerra fu riassegnata all’Italia, nel frattempo le richieste di maggior autonomia, da parte della comunità di lingua tedesca, diventarono sempre maggiori. Dopo decenni di tensioni, nel 1972 l’Alto Adige ottenne un’ampia autonomia.

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Bolzano è una piccola città, ricca di fascino e di storia. Un primo insediamento esisteva già prima della colonizzazione romana..ma fu nel Medioevo che acquistò importanza come avamposto commerciale e militare, grazie alla sua posizione strategica tra due importanti città (Venezia e  Augustea). Nel XII fu costruita una prima via, lunga quasi mezzo kilometro, su cui si ergevano edifici alti e porticati, attraversati da stretti passaggi che servivano da “vie d’emergenze” in caso d’incendio, che allora erano molto frequenti.  La via Portici è ancora oggi la via commerciale per eccellenza. Nel trecento divenne sede del principe-vescovo di Trento, fino a quando il conte del Tirolo e duca della Carinzia, Mainardo I la fece diventare una signoria del Tirolo storico, nota per essere una regione trilingue (ladina, italiana, tedesca). I suoi abitanti nel Trecento arrivarono ad essere circa 3000. Nel 1363 entra a far parte del regno degli Asburgo, e per la città inizia un periodo di crescita commerciale, tanto che nel 1633 fu istituita la figura del Magistrato Mercantile che doveva controllare e organizzare le fiere commerciali della zona e del circondario. Nel 1919 entra a far parte dell’Italia. Con le leggi razziali proclamate da Benito Mussolini iniziò la deportazione degli ebrei      italiani, molti dei quali furono detenuto nel Centro di transito di Bolzano, uno dei quattro lager nazisti italiani.

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Con lo sfruttamento dei fiumi la regione è diventata la maggior produttrice in Italia di energia idroelettrica. L’agricoltura  e il turismo sono le principali voci di sostentamento. Le coltivazioni principali sono di mele e uva. Ho avuto occasione di provare vini locali e prodotti derivati dalle mele e devo dire che sono ottimi.  E’ metà di turisti sia durante l’inverno sia durante l’estate, questo grazie al suo paesaggio e al suo clima.

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Il costume tradizionale pusterese viene usato soprattutto dalle bande musicali e dai gruppi folcloristici, ma è amato da tutti gli abitanti, che ancora oggi lo considerano un simbolo di appartenenza al territorio.  Ogni valle ha un proprio costume che viene indossato in diverse festività, non solo religiose.  Gli accessori che accompagnano e decorano i costumi tradizionali sono molto particolari, ricercati. Io ho avuto la fortuna di poter ammirare e toccare la cintura del costume maschile, una fascia di cuoio, ricamata a mano, con penne di coda di pavone intagliata in strisce, un vero capolavoro di artigianato.

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Durante la mia breve visita, mi sono spesso sentita una straniera (la lingua più diffusa è il tedesco), nonostante questo ho trascorso due bellissimi giorni in Alto Adige, ho apprezzato l’ospitalità della gente, la buona cucina (buonissima la zuppa di gulasch) e anche il buon vino. Ho ammirato un cielo stellato da lasciare senza fiato, castelli da favola, per tutti questi motivi spero di ritornarci, per poter visitare la zona con più calma, magari andando a visitare qualche castello, o l’Otzi nel Museo Archeologico di Bolzano.

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Published in: on 8 gennaio 2013 at 10:28  Lascia un commento