La casa nell’ombra

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Titolo :  La casa nell’ombra

Autore : Faldbakken Knut

Traduttore:  Biagi E.

Anno di pubblicazione: 2013

Pagine: 432

Editore: Giunti Editore  (collana Tascabili Giunti)

Voto:  6½

 Bel romanzo…passato e presente s’intrecciano in maniera perfetta..E’ impossibile non provare simpatia per il protagonista..

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Un settantenne ancora affascinante, Jacob Lind, viene trovato morto dopo una festa del centro ricreativo per anziani di Hamar, piccola cittadina norvegese apparentemente tranquilla. Il caso potrebbe essere archiviato sotto la voce morte naturale, se non fosse per una serie di dettagli piuttosto singolari: Jacob Lind all’anagrafe non esiste e ben due donne dichiarano di esserne le fidanzate. Sul caso indagano il commissario Valmann – vedovo di mezza età dalla vita solitaria – e la sua giovane assistente. Tutto sembra ruotare attorno a Elise Valmoe, una delle sedicenti fidanzate di Jacob e alla casa in cui vive. Che cosa si nasconde dietro l’antico quadro della deposizione di Cristo, appeso nella camera di Elise, su cui si concentrano le sue ossessive fantasie e gli ambigui interessi di chi la circonda?

(Dal web)

Published in: on 20 dicembre 2013 at 10:21  Comments (3)  

Regali di Natale

Gli abitanti dell’antica Roma erano soliti scambiarsi, in occasione di feste e a capodanno, dei regali chiamati strenne.
Tale consuetudine si ricollegava ad una tradizione secondo la quale, il primo giorno dell’anno, al re veniva offerto in dono un ramoscello raccolto nel bosco della dea Strenna (dea sabina della salute?). Questo rito augurale si diffuse tra il popolo e, ben presto, i rametti di alloro, di ulivo e di fico vennero sostituiti da regali vari.
Tale tradizione, presente ancora ai nostri giorni, si riveste in occasione del Natale di nuovi significati richiamando, attraverso il gesto del dono, l’amore di Dio che ha donato suo Figlio all’umanità intera.

(Dal web)

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Published in: on 20 dicembre 2013 at 09:54  Lascia un commento  

Corona d’avvento

L’uso della Corona d’Avvento è da collegarsi ad un’antica consuetudine germanico-precristiana, derivata dai riti pagani della luce, che si celebravano del mese di Yule (dicembre).
Nel XVI secolo si diffuse tra i cristiani divenendo un simbolo di questo periodo che precede il Natale.
La Corona d’Avvento è un cerchio realizzato con foglie di alloro o rametti di abete (il loro colore verde simboleggia la speranza, la vita) con quattro ceri.
Durante il Tempo di Avvento (quattro settimane) ogni domenica si accende un cero. Secondo una tradizione, ogni cero ha un suo significato: c’è il cero dei profeti, il cero di Betlemme, quello dei pastori e quello degli angeli. La corona può venire appoggiata su un ripiano o appesa al lampadario. L’accensione di ogni cero è accompagnata da un momento di preghiera. Si conclude con un canto alla Madre di Gesù.

 

(Dal web)

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Published in: on 19 dicembre 2013 at 09:27  Lascia un commento  

Cero di Natale

La luce del cero natalizio simboleggia Gesù, luce del mondo. Una luce è nata nel mondo sono le parole della liturgia, e il cero con la sua fiamma richiama proprio questo significato.
In Francia e in Gran Bretagna fa parte della tradizione accendere tre ceri fusi insieme alla base, come segno di adorazione alla Trinità.

(Dal web)

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Published in: on 18 dicembre 2013 at 09:16  Lascia un commento  

La leggenda della rosa di Natale

La piccola figlia di un pastore stava accudendo il gregge del padre in un pascolo vicino a Betlemme. Ad un certo punto si accorse che tutti i pastori si recavano in città e quando chiese il perché le venne riferito che era nato Gesù Bambino e che tutti stavano andando a rendergli omaggio, portando dei doni.
La bimba voleva andare con loro, ma non aveva doni e quindi cominciò a piangere per la tristezza. Un angelo però aveva assistito alla scena e, commosso, trasformò le sue lacrime cadute nella neve in  rose pallide. La bimba, felice, raccolse i fiori e andò subito a regalarli alla Madonna. Ecco perché nel mese di dicembre fiorisce questo particolare tipo di rosa.

(Dal web)

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Published in: on 17 dicembre 2013 at 12:19  Lascia un commento  

Gospel

I cori Gospel sono molto famosi e adesso si possono ascoltare in numerose città, anche in Italia. Ma la funzione natalizia più “musicale” è forse quella che viene celebrata nella First Abyssinian Baptist Church di Harem, a New York, negli Stati Uniti. Il coro esegue magistralmente i suggestivi Gospel e Spiritual della musica afroamericana.

(Dal web)

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Published in: on 16 dicembre 2013 at 13:01  Lascia un commento  

Le palline di Natale

Secondo leggende antiche, che riprendono molto i credo cattolici, le palline di Natale sono il simbolo delle risa cristalline di Gesù Bambino. A Betlemme, infatti, un giocoliere si recò a fare visita al piccolo, ma non avendo nulla per omaggiarlo, decise di cimentarsi con l’arte che conosceva molto bene, quella dei giochi. Cominciò a far ruotare le palline in aria, scatenando nel Bambin Gesù tante risate alla vista delle palline rotanti. Le palline di vetro, ogni Natale, decorano i nostri abeti per ricordare quel riso purissimo e di bimbo.

(Dal web)

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Le adoro..soprattutto quelle artigianali..quando vado a qualche mercatino di Natale..mi fermo ammirata a guardarle…

Published in: on 12 dicembre 2013 at 09:12  Lascia un commento  

Tu scendi dalla stelle

Il più famoso canto italiano “Tu scendi dalla stelle” nacque più di 250 anni fa in Campania da Sant’Alfonso Maria dè Liguori.
Il compositore della celebre canzone, nel dicembre dell’anno 1754 si trovava a Nola, in provincia di Napoli, dove era stato chiamato a predicare la novena di Natale, e proprio lì ideò la canzone e la scrisse.
Era ospite nella casa dei signori Zambarelli, i quali, seguendo l’usanza, avevano allestito un presepe nel salotto della loro abitazione.
Nelle viuzze di Nola di sentiva il profumo delle arance e crepitavano i “botti”, fra le grida spensierate dei ragazzi. Dalla casa dove era ospite si poteva vedere il Vesuvio, fumante e leggermente coperto di neve. In quella scenografia particolare gli fluirono alcune strofe, e così Santo Alfonso pensò di esprimere i più spontanei sentimenti dell’animo popolare sul Natale.
Oltre alle parole improvvisò anche la melodia, che fissò su un pezzetto di carta. Nessuno avrebbe mai intuito un così spiccato senso poetico in quel predicatore di mezza età, abituato a una vita ascetica e molto austera. Ma, da buon napoletano, era “tutto cuore”, ed era convinto che non sono le cognizioni ma gli affetti che uniscono a Dio.
La sera di Natale, salito sul pulpito, intonò la sua canzoncina fra lo stupore dei fedeli. Ma una volta che la messa era finita e i fedeli uscirono dalla chiesa, avendo afferrato al volo il motivo, iniziarono a fischiettarlo per le vie della città. Così l’anno dopo la canzone fu data alle stampe a Napoli.
Nell’anno 1769 fu ritoccata ed inserita nella raccolta delle canzoncine spirituali e tutt’ora viene cantata.

 (Dal web)

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Published in: on 10 dicembre 2013 at 09:45  Comments (1)  

La strada fra le montagne

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Titolo : La strada fra le montagne

Autore : McGregor Elizabeth

Traduttore : Giagheddu A. E.

Anno di pubblicazione: 2004

Pagine: 394

Voto:

Bel libro, se non fosse stato per il finale troppo affrettato si sarebbe  meritato anche un sette..

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In America. Una donna, Anna, saluta la madre Grace e con la sua bambina Rachel sale in auto. Un acquazzone improvviso, violento, che come un velo nero copre ogni cosa. Un cane e un camion. Una frenata, un urto. In Inghilterra. Un uomo, David, un botanico. Solitario, sempre assorto, perso nei suoi pensieri. Una telefonata. È Grace, la donna che 11 anni prima si è sempre rifiutata di rispondere alla sua martellante domanda: “Dov’è andata Anna?” Grace. Le sue uniche ragioni di vita sono la figlia e la nipotina Rachel. Ma ora che Anna è in coma chi si prenderà cura di Rachel? Rachel. Una bambina molto dotata: per la musica, la matematica, il disegno, la geografia… ma terribilmente solitaria, che vaga in un mondo tutto suo.

 

(Dal web)

Published in: on 9 dicembre 2013 at 12:24  Lascia un commento  

Addio Madiba

Nelson Mandela è stato ed è il simbolo del Sud Africa…della lotta contro il razzismo..

Figlio di un capo della tribù Thembu (e quindi, secondo il sistema di caste tribali vigente in Africa, di origini aristocratiche), Nelson Rolihlahla Mandela nasce il 18 luglio 1918. Dopo aver seguito gli studi nelle scuole sudafricane per studenti neri conseguendo la laurea in giurisprudenza, nel 1944 entra nella politica attiva diventando membro dell’ANC (African National Congress) guidando per anni campagne pacifiche contro il cosiddetto “Apartheid” , ossia quel regime politico che favorisce, anche sul piano legale e giuridico, la segregazione dei negri rispetto ai bianchi.

Viene arrestato nel 1963 e dopo un procedimento durato nove mesi è condannato all’ergastolo.

 Passano più di vent’anni e, malgrado il grande uomo sia costretto alla segregazione carceraria, lontano dagli occhi di tutti e dalle luci dell’opinione pubblica, la sua immagine e la sua statura crescono sempre di più nell’opinione pubblica e per gli osservatori internazionali.

 Nel 1990 su pressioni internazionali viene liberato.

 Nel 1993 è insignito del premio Nobel per la pace mentre l’anno dopo, durante le prime elezioni libere del suo paese (le prime elezioni in cui potevano partecipare anche i neri), viene eletto Presidente della Repubblica del Sudafrica e capo del governo. Resterà in carica fino al 1998.

 Nel giugno 2004, all’età di 85 anni, ha annunciato il suo ritiro dalla vita pubblica per passare il maggior tempo possibile con la sua famiglia.

(Dal web)

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L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall’altra.

Nelson Mandela

Published in: on 6 dicembre 2013 at 09:22  Lascia un commento